La storia dell’Istituto Massimo
La storia dell’Istituto Massimo ha origini tardorinascimentali.
Villa Peretti Montalto
A partire dal 1578, infatti, il primo nucleo della villa Peretti Montalto, il Casino Felice, fu costruito sull’Esquilino dal cardinale Felice Peretti su progetto dell’architetto Domenico Fontana come luogo di rifugio dalle fatiche della Curia. Una volta divenuto papa col nome di Sisto V (1585-1590), Peretti fece realizzare nel 1586 il secondo edificio della villa, il Palazzo alle Terme. Entrambe le residenze furono decorate negli anni sistini da qualificate e versatili squadre di artisti: gli affreschi più significativi della villa, con le grandi opere realizzate dal pontefice alternate alle sue virtù, ornavano l’ampio salone del palazzo.
In graduale abbandono dalla fine del XVIII secolo, la villa divenne, infine, proprietà della famiglia romana dei Massimo che ne avviò la rinascita: Vittorio Emanuele Massimo nel 1836 ne pubblicò una dettagliatissima descrizione, facendo, poi, riprodurre al pittore Annibale Angelini, in un album di acquerelli, le decorazioni del Casino Felice, in vista del loro restauro. Sarà suo figlio Massimiliano a destinare il Palazzo alle Terme a edificio scolastico, ma la necessità di costruire la stazione Termini, alla fine del secolo XIX, portò alla demolizione integrale del complesso degli edifici sistini: unici superstiti i frammenti pittorici del salone, fatti fotografare e poi staccare prima della distruzione del Palazzo nel 1888.
Di conseguenza Massimiliano Massimo incaricò l’architetto Camillo Pistrucci di progettare un nuovo edificio scolastico, oggi sede del Museo Nazionale Romano. Nel 1960, quando la scuola si trasferì nell’attuale complesso dell’EUR, gli affreschi superstiti furono in parte conservati dall’Istituto e in parte dispersi sul mercato antiquario, dove alcuni di essi sono stati rintracciati in tempi recenti.
Padre Massimiliano Massimo
Padre Massimiliano Massimo SJ, figlio della contessa Giacinta Della Porta Rodiani e del principe Camillo Vittorio, nasce a Roma il 3 gennaio 1849 nel Palazzo delle Colonne, che si affaccia sulla grande strada denominata dal 1870 Corso Vittorio Emanuele. É battezzato il giorno dopo nella cappella domestica del miracolo di S. Filippo Neri, per mano del beato Vincenzo Pallotti.
Breve biografia
Fa i suoi studi nel Collegio Romano dal 1859 al 1868, ricevendo la prima comunione nella cappella dei voti di S. Luigi Gonzaga il 5 aprile 1860 portando a buon fine la sua carriera scolastica finché, compiuto il corso filosofico, si laurea il 4 settembre 1868. Viene eletto prefetto della Congregazione Mariana, successivamente chiamata Comunità di Vita Cristiana, nel 1865. L’8 dicembre 1868, festa dell’Immacolata Concezione, entra nel noviziato della Compagnia di Gesù a S. Andrea al Quirinale. Dopo la presa di Roma da parte delle truppe del Regno d’Italia nel settembre del 1870 e l’immediata confisca del Collegio Romano da parte del governo, Padre Massimiliano si sposterà su altri collegi per continuare la sua formazione religiosa.
Viene consacrato sacerdote dal cardinale Costantino Patrizi nella cappella del Seminario Romano il 3 maggio 1876. L’ultimo periodo di formazione, durata undici anni, per essere ammesso definitivamente nella Compagnia di Gesù, lo vive a Paray-Ie-Monial, la cittadina francese nota per la nascita del culto al Sacro Cuore di Gesù attraverso l’opera di S. Maria Alacoque e del suo direttore spirituale, S. Claudio de la Colombiere SJ. I suoi docenti sono anche i suoi amici, specie P. Angelo Secchi SJ, di cui è assiduo frequentatore alla specola.

Tra le sue amicizie, preziosa è quella con il fratello assistente Francesco Marchetti SJ, figura di grande formatore dei giovani a Roma. Sarà proprio un consiglio di quest’ultimo e una conversazione con Mons. Pietro Crostarosa presso Villa Rasponi di Frascati nell’autunno del 1879, che faranno nascere a Padre Massimo l’intuizione di dare vita a un istituto scolastico a Roma, consacrato da lui a Maria Immacolata.
Nel novembre 1879, ottanta ragazzi entrano a dare vita nuova al palazzo Peretti – Massimo alle Terme.
Le direttive del nuovo piano regolatore di Roma-capitale e il crescente numero di alunni impongono la costruzione di un nuovo edificio, ideato insieme da Padre Massimo e dall’architetto Camillo Pistucci. Per la costruzione della nuova scuola mette a disposizione l’intero patrimonio ereditato dalla famiglia. Probabilmente i disagi fisici per seguire quotidianamente i lavori del nuovo istituto sono la causa della malattia ai bronchi che comincia a minare la vita del Padre.
La sua attività di sacerdote si basa principalmente sulla formazione dei giovani dell’istituto ma opera anche nelle carceri di Termini, poi a “Regina Coeli”, nell’istituto d’istruzione in via Milano, negli orfanotrofi di S. Maria degli Angeli, nella basilica di S. Lorenzo fuori le Mura per le prime comunioni e, per trent’anni, nella Congregazione della Scaletta presso S. Ignazio. Gli ultimi tredici anni sono anni di dolorosa malattia a causa della bronchite cronica e di problematiche cardiache. Muore alle ore due di sabato 6 maggio 1911, dopo aver seguito la santa messa celebrata in stanza e subito dopo aver ricevuto la santa comunione.
A chi si preoccupava della sua salute diceva: ”Si preghi pure per me, ma perché si faccia sempre la volontà di Dio”.
Il Massimo è una scuola cattolica appartenente alla Rete Gesuiti Educazione.
Maria e i Gesuiti
una devozione che dura da 5 secoli.
Sin dalle origini della Congregazione c’è sempre stato un legame profondo con l’immagine della Madonna. Attraverso alcuni scritti di S. Ignazio si scopre che egli nutriva per Maria un vivo affetto e una profonda devozione. Non solo egli si sentiva aiutato dalla Madonna nella propria conversione, ma era anche guidato da Lei nella prima stesura degli Esercizi Spirituali. Anzi, secondo la tradizione ignaziana, Maria avrebbe dettato a Sant’Ignazio a Manresa gli Esercizi Spirituali.
L’espressione che più frequentemente appare negli Esercizi con riferimento a Maria è «Madre y Señora nuestra» (Madre e Signora nostra). È un’espressione ricca di contenuto teologico e nel contempo di grande carica emotiva di S. Ignazio. Importante è menzionare un dettaglio connesso con la storia della Compagnia di Gesù: la prima Chiesa della Compagnia è stata quella di Santa Maria della Strada, che originariamente si chiamava chiesa degli Astalli, poi degli Altieri. Si ritiene che questo titolo sia dovuto al fatto che i pellegrini diretti verso la basilica di S. Pietro vi sostavano per pregare. Oggi, l’immagine della Madonna della Strada si trova nella cappella che porta il suo nome, nella chiesa del Gesù. A consegnare questa prima chiesa a S. Ignazio e i suoi compagni, nel giugno 1541, fu Papa Paolo III (della famiglia Farnese), lo stesso che il 27 settembre 1540 approvò la Compagnia di Gesù. La primitiva chiesetta della Madonna della Strada fu abbattuta nel 1569 per dar posto alla costruzione di una nuova chiesa (del Ss.mo nome di Gesù) commissionata dal Card. Alessandro Farnese. In quella occasione l’immagine (affresco) della Madonna fu salvata con un taglio del pezzo del muro sul quale si trovava. Questo stesso amore e fervore devozionale continuerà a diffondersi attraverso i secoli in tutti gli aderenti alla Congregazione del Gesù tanto che nel 1879, Padre Massimiliano Massimo mise, a disposizione dell’Ordine, il Palazzo alle Terme, ereditato dalla sua famiglia, per continuare l’opera educativa già intrapresa al Collegio romano. La documentazione storica ci dice che il nuovo istituto fu intitolato a Maria Immacolata. Ne da testimonianza Padre Massaruti SJ in un articolo scritto per il 75° anniversario dell’Istituto in cui si legge:” …É noto che il nostro istituto è nato nel 1879, nel venticinquesimo della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione, e che si chiamò Istituto dell’Immacolata.
Che se sempre poi prevalse il nome del Fondatore, non cessò mai il Massimo essere l’Istituto dell’Immacolata perché Essa ne è la Regina, la Maestra e la Madre…” Padre Massaruti Sj ricorda, inoltre, un momento prezioso per i ragazzi nel giorno del Congedo quando “[…] Agli alunni che avevano compito il liceo io consegnavo l’immagine dell’Immacolata” e ancora “[…] Si comprende che ci sta molto a cuore di ribadire nell’animo dei nostri giovani i principi di fede e che il modo migliore per farlo è sotto la luce e l’amore di Maria Immacolata, come fu fatta tutta la loro formazione”. Nella documentazione d’archivio, precisamente nella prima historia domus intitolata “Historiae collegii Societatis Jesu sub invocatione Beatae Verginae Immaculatae, si legge:[…] 8 Decebris 1868, die Beatissimae Mariae Vergini ab origine immaculatae Sacra tirocinium S. Andreae petiit. Sub hoc vexillo locum suum tenens constanter, solemnem trium votorum professionem 2 febr. 1880 emissurus Romanae Provinciae egestati. L’8 dicembre “Mariae Vergini Immaculatae patronae Collegii sacrum festo solemmique ritu primum traducere fas fuit. Il 2 febbraio 1881 il p. Generale con un decreto istituisce la Congregazione Mariana del Massimo, a cui si sarebbero iscritti molti alunni nel corso dei decenni (tra questi Ettore Majorana ed i fratelli). A ricordare visivamente l’importanza di Maria nella vita dei gesuiti e di quanti, ancora oggi, si affidano alla loro missione educativa, è una bellissima statua in gesso realizzata nel 1879 dallo scultore romano Ignazio Jacometti che fu posizionata prima nella cappella del Massimo alle Terme, poi spostata momentaneamente nella cappella Pignatelli al Gesù prima di essere definitivamente collocata nell’attuale sede dell’Istituto Massimo all’Eur. Qui è stata posizionata in atrio per assolvere nuovamente al ruolo di Madre, Maestra e Regina che accoglie ed accompagna gli alunni dall’infanzia fino al congedo finale verso l’età matura.