Giornata della Memoria 2021
Holocaust Memorial Day 2021 “BE THE LIGHT IN THE DARKNESS”
Memoria… ricordo, mente… cuore.
Cosa hanno in comune queste parole?
Da un punto di vista puramente linguistico, basta collegare l’atto al posto in cui esso ha luogo. Pertanto la memoria occupa la nostra mente, mentre il ricordo ha sede nel nostro cuore.
Ma questi termini, apparentemente sinonimi, a guardarli bene presentano differenze.
La memoria ci permette di avere ben chiari eventi passati e può assumere una funzione oggettiva ed un valore pressoché neutro (pensiamo alla memoria di un pc o di un iPhone, non le attribuiamo certo delle emozioni).
Il ricordo è altro, è intriso di sentimento, risiede nel nostro cuore. Con il tempo talvolta sbiadisce, si confonde, spesso si nasconde e ci vuole uno stimolo per riportarlo in vita: una foto, un profumo, una musica, e così avviene il miracolo dell’“epiphany” (manifestazione, rivelazione) o del “moment of being” (attimo di piena consapevolezza) così importanti per Joyce e Woolf – per non dire della “memoria involontaria” di Proust e della sua “madeleine”.
Ebbene nella Giornata che oggi celebriamo, la memoria si mescola inevitabilmente ai ricordi; la mente ed il cuore uniti, solidali, ci riportano indietro di decenni, a date e contesti precisi, facendoci vivere o rivivere eventi terribili, atrocità, periodi di profonda oscurità che scatenano ancora oggi emozioni forti, laceranti.
A che scopo allora “tu vuoi ch’io rinovelli disperato dolor che ‘l cor mi preme”? (Dante)
Semplicemente perché “we are our memories” (Bergson, Nietzsche, Eliot, Faulkner…). Memorie (MENTE) e ricordi (CUORE): è di questo che siamo fatti ed è con questo che diamo forma alla nostra vita, alle nostre idee e convinzioni, al nostro agire (MANI).
Mente, cuore, mani: ancora una volta ritroviamo gli elementi fondamentali su cui Papa Francesco ci chiede di impostare il percorso educativo dei nostri giovani.
Ed ecco come la storia ci viene in aiuto: fornendoci le conoscenze su cui riflettere per poi agire, senza restare indifferenti e senza ripetere gli errori compiuti, portando aiuto a chi è in pericolo, sollievo a chi è nella sofferenza e luce a chi è nelle tenebre.
Possiamo “scordare”, perché il nostro cuore non regge il peso di certe ferite, ma non dobbiamo “dimenticare”.
Ed è proprio la memoria che ci viene in aiuto, nella speranza che quel misto di ragione e sentimenti ci conduca a far tesoro delle esperienze passate, per rischiarare le tenebre dell’ignoranza, della discriminazione, dell’odio, dell’indifferenza, con la luce dell’amore, dell’accoglienza, della tolleranza, della conoscenza.
Questo è ciò che fecero uomini e donne, ebrei e non, “Giusti fra le nazioni”, anche a rischio della propria vita. E questa è anche la luce che tutti, nel nostro piccolo, siamo chiamati a portare laddove regni l’oscurità.
Nell’ottica della Global Citizenship Education, ricordando che un Cittadino Globale è consapevole delle proprie responsabilità ed è solidale con gli altri, nella ricerca di un mondo più umano attraverso una missione di riconciliazione e giustizia, durante la scorsa settimana le classi hanno iniziato un percorso di ricerca, riflessione e dibattito che continuerà fino alla fine del mese. Dai primi di febbraio pubblicheremo come sempre su questo sito i lavori dei nostri studenti.
Caterina Lizzio
Referente di Istituto per Global Citizenship Education