Sappiamo riconoscere il cyberbullismo? Cosa possiamo fare in questi casi? Qual è il modo migliore per dare una mano? Da queste domande fondamentali, la 1B della scuola superiore di primo grado, accompagnata dall’insegnante di Tecnologia, ha intrapreso un percorso di cittadinanza digitale, consapevolezza e responsabilità nell’uso della chat di classe.
A partire dal test dal titolo “Prendiamo le misure al cyberbullismo”, avvalendosi del Manifesto della Comunicazione Non Ostile e degli spunti offerti da “Il galateo del gruppo Whatsapp dei compagni di classe” di Barbara Laura Alaimo,
è stata avviata una partecipata riflessione sui risultati del questionario, suggerendo che nella chat di classe è importante rispettare delle regole, esattamente come quelle che rispettiamo quando parliamo di persona.
Successivamente, suddivisi in coppie, gli studenti hanno proposto un proprio decalogo e al termine, riuniti in plenaria, hanno individuato quali regole fossero maggiormente meritevoli di essere inserite nel decalogo della classe:
– Pensa prima di agire: non postare contenuti senza aver prima riflettuto sulla loro utilità;
– Non condividere contenuti non attinenti ad una chat scolastica;
– Utilizza sempre un linguaggio adeguato, proprio come faresti di persona;
– Segnala gli utilizzi inappropriati della chat;
– Non condividere informazioni personali;
– Pensa con la tua testa, non farti guidare dagli altri;
– Non invadere la privacy dei componenti della chat;
– Prima di condividere contenuti, chiedi il consenso scritto di chi è coinvolto (ad esempio, immagini);- Non scrivere in maiuscolo: in una chat equivale ad urlare;
– Non escludiamo nessuno: chi non ha Whatsapp deve comunque ricevere le comunicazioni che riguardano la classe.
Dopo averlo stampato e appeso alla bacheca in classe, ogni studente/ssa lo sottoscriverà formalmente e l’impegno a rispettarlo. Ogni alunno/a si farà “garante” della comunicazione nel gruppo.