Pubblichiamo, qui di seguito, l’articolo degli studenti Elisa Condemi e Federico Lamartina.
Il 14 febbraio abbiamo accompagnato i bambini dell’Infanzia, tra i 4 ed i 5 anni, a un’uscita didattica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Entrambi siamo stati contenti di intraprendere, grazie alla proposta delle docenti di Arte, questa piccola, ma impegnativa attività. Il nostro lavoro è consistito nell’assistere i bambini durante un laboratorio “legato” al colore blu e poi nel riuscire a spiegare, nel modo più chiaro possibile, quattro opere di arte contemporanea esposte all’interno del museo.
Nel prepararci abbiamo trovato difficoltà soprattutto nel capire come comunicare informazioni tanto complicate ai nostri piccoli colleghi, senza risultare incomprensibili o noiosi. Dalla prospettiva di due studenti di quinto liceo, classico e scientifico, abituati ad esporre questo tipo di contenuti con un linguaggio prettamente accademico, riuscire a staccarsi dal nostro modo ormai assodato di parlare è stata una sfida che avevamo sottovalutato. Nel discutere tra di noi abbiamo concluso che il modo migliore per potersi interfacciare con una realtà ormai (sfortunatamente) distante era far parlare proprio loro! Nell’analizzare le opere assegnateci, infatti, abbiamo sempre posto delle semplici quanto intriganti domande che hanno stimolato tanto entusiasmo e fantasia, stupendoci ogni momento di più.
All’inizio eravamo un po’ tesi, stavamo cercando il modo giusto per entrare nel loro piccolo mondo, ma poi i sorrisi, le allegre voci ed i modi, così spontanei e genuini di comportarsi, ci hanno trasportato in una dimensione ormai appartenente al nostro passato. Delle attività in apparenza banali, improvvisamente, sono diventate interessanti e divertenti.
Dopo aver trovato la giusta chiave di lettura è stato come se i piccoli Elisa e Federico si fossero risvegliati: eravamo entusiasti tanto quanto loro di pasticciare sui fogli, facendoci anche guidare dai loro piccoli, ma geniali cervelli!
Il bilancio di questa attività è assolutamente positivo poiché, a nostro avviso, per un adolescente è importante e necessario sapersi adattare a contesti diversi.
Quest’esperienza ci ha regalato una prospettiva a dir poco strabiliante su ciò che ci circondava. Per quanto possa sembrare strano abbiamo tanto da imparare; la spontaneità, l’ingenuità, il sorriso, la schiettezza e la curiosità sono solo alcune delle qualità che tendenzialmente con il passare degli anni si vanno a perdere, perché apparentemente superflue nelle azioni di tutti i giorni.
Ogni tanto ritornare bambini fa sempre bene, sia alla mente che al cuore, aiutandoci a sfuggire dalla veloce frenesia delle nostre vite!!!


